Presentata a Roma, presso il palazzo del Vicariato, l’ultima ricerca sullo stato dell’insegnamento della religione cattolica (IRC) in Italia dal titolo Una disciplina alla prova. Quarta indagine nazionale sull’insegnamento della religione nella scuola italiana a trent’anni dalla revisione del Concordato, a cura di Sergio Cicatelli e Guglielmo Malizia, Elledici, Torino 2016.
La conferenza ha offerto ai presenti la possibilità di indagare lo stato di salute dell’IRC, stando ai risultati dell’ultima ricerca di settore promossa dall’Istituto di Sociologia dell’Università Salesiana e da alcuni uffici della Conferenza Episcopale Italiana (Servizio Nazionale per l’IRC; Ufficio Nazionale per l’Educazione, la Scuola e l’Università; Centro Studi per la Scuola Cattolica).
A presentare il volume sono stati Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della CEI, il Prof. Roberto Cipriani, sociologo dell’Università Roma Tre, il prof. Giuseppe Mari, pedagogista dell’Università Cattolica di Milano, il prof. Sergio Cicatelli, curatore della ricerca e Don Daniele Saottini, responsabile del Servizio Nazionale per l’IRC della CEI.
L’indagine si colloca a trent’anni dalla revisione del Concordato, avvenuta nel 1984 ma entrata in vigore per l’Irc nel 1986, e misura quanto si sia realizzato il dettato concordatario di collocare questa disciplina “nel quadro delle finalità della scuola”.
Costituisce forse l’aspetto più innovativo di tutto il lavoro l’indagine sugli studenti, condotta in sette diocesi: Acireale, Cagliari, Novara, Verona, Forlì, Siena, Roma (con due distinti campioni di scuola statale e cattolica). Le risposte degli studenti sono sicuramente rappresentative delle realtà diocesane ma vanno lette distintamente, senza fare medie nazionali, pur trattandosi nel loro insieme di un campione cospicuo che può suggerire qualche generalizzazione almeno sulle macrotendenze. Ci riserviamo di commentare l’indagine relativa alla nostra diocesi (Acireale) non appena si dispone dei dati.
La “prova” di cui parla il titolo del volume è quella della scolarizzazione della disciplina, cioè della compatibilità dell’IRC con finalità e metodi della scuola, e gli autori della ricerca ritengono che si tratti di una prova superata, sulla base delle risposte fornite da circa 3.000 insegnanti di religione e da oltre 20.000 studenti di ogni ordine e grado di scuola. Stando a questi dati, lo stato di salute dell’IRC è abbastanza buono ed i risultati migliori si registrano nella scuola statale piuttosto che nella scuola cattolica esaminata parallelamente. A prescindere dal numero ancora elevato di studenti che scelgono di frequentare queste lezioni (circa l’88%), ciò che colpisce è la soddisfazione degli insegnanti e il gradimento degli studenti: gli insegnanti della statale, quasi all’87%, non intendono lasciare questo insegnamento e in genere dichiarano di avere ottimi rapporti soprattutto con gli alunni ma anche con colleghi, genitori e dirigenti; a loro volta gli studenti, su una scala da 1 a 10, assegnano in media all’IRC più di 9 nella scuola primaria e negli anni successivi si mantengono comunque intorno a una media dell’8.